Cos’è l’ansia
E’ la normale risposta dell’organismo quando si prepara ad affrontare un evento nuovo; si tratta di una combinazione di emozioni che includono paura, preoccupazione ed apprensione. Quello che certamente caratterizza uno stato ansioso è una condizione di alto livello di attivazione generale di tutto l’organismo.
Uno stato di alta attivazione
Entro certi limiti, uno stato di attivazione è funzionale quando ti trovi ad affrontare una prova o una situazione sconosciuta; pensa ad esempio a quando devi affrontare un esame o un colloquio di lavoro. Sono situazioni in cui avere un alto livello di attenzione ed attivazione ti permette di essere più presente e attento/a alla situazione, facilitando la performance. Fin qui tutto bene. Ma cosa accade quando questo stato diventa una condizione quasi costante della tua giornata? Diventa un disagio che compromette le tue normali attività quotidiane.
Come ti fa sentire
Uno stato ansioso ti fa sentire agitat@, impaurit@ o preoccupat@ per ogni minimo evento possa accadere dentro o fuori di te; il respiro si fa corto, il battito cardiaco accelerato, puoi avvertire tensione muscolare nella zona delle spalle, collo, schiena e gambe, spesso puoi anche arrivare ad avere mal di testa e dolori addominali.
Sensazione di allarme e sospensione
Oltre alle sensazioni sopra descritte, è presente uno stato di allarme e costante sensazione di “sospensione”: come se da un momento all’altro possa succedere qualcosa di pericoloso o minaccioso e di cui non riesci ad avere il controllo. In effetti da un punto di vista psicofisiologico, l’ansia è una condizione psico-fisica in cui viene a mancare la normale condizione di appoggio del corpo.
La postura dell’ansia
Anche la postura mostra delle precise caratteristiche: spalle leggermente sollevate, sterno chiuso e tensione nell’addome con conseguente respiro corto, tensioni muscolari nelle gambe e una scarsa percezione dei piedi. Mantenendo questa postura per un tempo prolungato, viene a mancare la normale scarica del peso corporeo a terra, condizione che ti permette di mantenere la postura eretta, utilizzando un livello ottimale di attività muscolare. Questo potrebbe spiegare allora anche lo stato di affaticamento che spesso puoi avvertire.
Perché arriva l’ansia nella tua vita
La condizione ansiosa è un importante messaggio che il corpo ti sta inviando: ti sta dicendo che stai mettendo in atto degli schemi di comportamento che, in qualche modo, sono diventati obsoleti; hanno funzionato per lungo tempo ma nella vita attuale sono diventati addirittura controproducenti. Basta pensare, ad esempio, a come sin da piccoli siamo stati educati con l’idea di dover sempre dimostrare di “essere bravi”; bravi a scuola, nello sport, con gli amici. Bravi anche ad essere ubbidienti e condiscendenti con gli adulti della famiglia, perché spesso questa è l’unica condizione grazie alla quale abbiamo potuto ricevere amore e attenzione. E poi arriva un momento in cui la nostra parte autentica (chi siamo, cosa desideriamo davvero al di là dei desideri e delle aspettative altrui) inizia a farsi sentire, spinge per essere finalmente vista e riconosciuta prima di tutto da noi stessi.
Come affrontare e risolvere l’ansia
L’organismo ti parla con il linguaggio che gli appartiene, quello corporeo, con tutta la sua gamma di emozioni e sensazioni.
Si tratta di sensazioni nettamente spiacevoli che naturalmente tendiamo a voler eliminare, cancellare il più presto possibile; magari facendoci prescrivere dal medico l’ultimo ritrovato nel campo degli ansiolitici. Questa opzione è del tutto comprensibile e rispettabile.
Imparare ad ascoltarsi
Esiste poi un’altra opzione, quella di imparare ad ascoltare quella parte autentica fin troppo a lungo zittita e tenuta in un angolino nascosto, scomoda prima di tutto a noi stessi perché spesso va contro le esigenze e i bisogni dell’ambiente in cui siamo cresciuti. Una volta che inizi a dare a quella parte autentica il suo diritto di esistenza, è possibile vedere un miglioramento nella tua vita. Capire e sentire chi sei e cosa vuoi davvero, ti fa sperimentare cosa vuol dire essere un individuo libero, al di là di quello che hai vissuto, avuto o non avuto nell’infanzia. Come sosteneva J. P. Sartre, “La libertà è ciò che fai con quello che ti è stato fatto ”
Allearsi con la propria ansia
Decidere allora di “allearti” con la tua ansia significa trasformare quel disagio in un’occasione per fermarti, uscire dalla routine del “fare” per favorire il “sentire”. Osservare certi comportamenti consolidati da anni e iniziare a considerarli come abituali, piuttosto che normali: questo ti permette di scoprire le risorse che hai e scoprire che il cambiamento è sempre possibile. Il malessere che senti giunge per “avvisarti” che il tuo abituale modo di sentire, pensare e agire non funziona più. E’ una sorta di invito a scoprire un modo nuovo per interfacciarti col mondo, più consono alla persona che sei nel momento attuale. E così può accadere che, alla fine di un percorso terapeutico, il ricordo dell’ansia vissuta sia accompagnato anche da un senso di gratitudine per lei. Per averti fatto “svegliare” e iniziare a vivere la tua vita in modo più pieno ed autentico.